Paride e la mela d'oro

Teti, una delle dee del mare, doveva sposare Peleo, un umano re di Ftia, e tutti gli dei si erano riuniti a festeggiare gli sposi portando loro dei regali.
Fra gli invitati c’era naturalmente Eros, figlio di Afrodite e, come sua madre, dio dell’amore. Eros se ne stava al pranzo di nozze al posto d’onore, vicino alla sposa, quando vide arrivare qualcuno che non era stato invitato.
Guardò meglio: era Eris, la Discordia: una dea che metteva il malumore addosso a tutti  e faceva venire a tutti la voglia di litigare.
 Ed Eros volò da Eris. - Che cosa ci vieni a fare a un pranzo di nozze? Siamo tutti allegri e non abbiamo voglia di bisticciare. E poi non sei stata invitata ! Non è educazione andare dove non si è invitati. 
- L' educazione la so meglio io di te, ragazzo senza giudizio!- disse la dea. - Appunto perché non mi hanno invitata sono voluta venir qui! Ti pare che sia educazione non invitarmi? Mi conoscono bene,sai, gli dèi!
Li ho fatti litigare tante volte!
- Sì, ma oggi è meglio se vai via.
Eris se ne andò brontolando. Diceva:
- Voglio vendicarmi degli dèi che non mi hanno invitato e di Eros che mi ha cacciata! 
Troverò ben io il modo! Oh ecco, l'ho già trovato! Lascia fare a me, Eros!
La dea Eris volò nel giardino delle Esperidi, un giardino meraviglioso, dove c'era  un albero che faceva le mele d'oro; colse una di quelle mele e tornò nell'Olimpo. Lì, prima che Eros la vedesse, gettò sulla tavola la mela d’oro sulla quale aveva scritto qualcosa e scappò via.
Quando gli dei videro quella mela d’oro sulla tavola, cominciarono a volerla guardare, a volerla toccare, a voler leggere quello che c’era scritto, a pigiarsi uno addosso all'altro come ragazzi maleducati, a darsi degli spintoni.  Finalmente Zeus, il padre degli uomini e degli dei, prese lui in mano la mela e lesse che c’era scritto sopra. C’era scritto: «Alla più bella». Zeus lesse, e gli dei si chetarono (= calmarono).
o, ma figuratevi un po’ che chiasso fecero le dee! Specialmente le tre più belle che erano Pallade Atena, Era, moglie di Zeus e Afrodite facevano a chi strillava di più: ed Eris, di lontano, guardava… e se la godeva (=era contenta). A un tratto Zeus si alzò in piedi: un rumor di tuono fece tremare l’Olimpo e tacer tutti. «La più bella dea – disse Zeus – avrà la mela d’oro. Ma chi potrà giudicare quale sia la più bella? Bisognerà che sia giudice un mortale.»
Vive in una capanna  ai piedi del monte Ida  - disse Zeus- un bellissimo giovinetto (=ragazzo) che si chiama Paride Alessandro.
Egli si crede figlio del pastore Agelao, ma è invece un principe, figlio di Priamo, re di Troia. Paride Alessandro giudicherà Afrodite, Era e Pallade vadano da lui: Ermes le accompagni.
«Non spaventarti Paride Alessandro – disse Ermes – e dimentica per qualche momento il tuo gregge. Vieni a giudicare le dee che hanno lasciato il cielo per farsi vedere da te. Decidi quale ti pare la più bella e dà a lei questa mela: la dea ne sarà contenta.»
Paride alzò gli occhi, vide le tre bellissime dee e rimase molto meravigliato.
Paride stava silenzioso a guardare le tre dee, quando una di loro, Pallade Atena, lo prese per mano e gli parlò.
- Vieni, figlio di Priamo - disse Pallade Atena  - vieni ad ammirare la dea della guerra  e della sapienza. Tu dovrai difendere le mura di Troia; se tu darai a me la mela d'oro, io ti farò diventare un uomo saggio e il più forte fra tutti i guerrieri.
«Guardami, Paride, – disse Era –, guarda la sposa di Zeus. Tu sei principe e figlio di re, ma io posso farti diventare il re più potente del mondo.
Che cosa importa essere forti e sapienti?
Quello che importa è comandare a molti uomini, possedere molti Paesi, essere straordinariamente ricchi.
Dopo Era parlò Afrodite. Disse: «O Paride; guarda Afrodite, la dea del piacere. Che cosa t’importa d’esser forte e sapiente? Che cosa t’importa comandare molti uomini e possedere grandi ricchezze? Tu sei giovane e figlio di re e ti devi divertire. Se darai la mela d’oro ad Afrodite, Afrodite ti darà in moglie Elena, la più bella donna del mondo. E tu sarai felice, perché niente è più piacevole che vivere con una bella donna.
Paride guardò Afrodite che sorrideva ed era davvero affascinante; l'idea di poter vivere con la più bella donna del mondo lo vinse, ed egli diede ad Afrodite la mela d'oro.
(Adattamento da LAURA ORVIETO, Storie della storia del mondo, Giunti)



Nessun commento:

Posta un commento